Arte musica grafica…

Yellow….Arte……beh : Heinz Edelmann!!!
avete capito?
….insomma YELLOW SUBMARINE !!!!

L’ abbinamento di immagini filmate a brani musicali ha ottenuto una diffusione mondiale a partire dagli anni 80, con la nascita di MTV, eppure se si ricerca con attenzione ci si rende conto che il “videoclip” o “promotional video” ha origini ben più vecchie… Forme più vicine al videoclip contemporaneo vengono realizzate da registi di fama dalla fine degli anni sessanta: The Beatles per fronteggiare la continua richiesta delle loro apparizioni in giro per il mondo per promuovere i nuovi singoli, realizzarono dei video, col tempo sempre piu’ particolari e fantasiosi, che venivano trasmessi dalle Tv o dai programmi televisivi. I Beatles arrivarono anche a fare diversi film come promozione, primo fra tutti il film “Yellow Submarine” diretto da George Dunning uscito nel 1968.
La trama è piuttosto strampalata, o meglio eclettica, e non rappresenta certo uno dei punti di forza della pellicola. Quello che fa invece di “Yellow submarine” un’opera meritevole quantomeno di una visione è il suo carico di invenzioni grafiche, frutto del talento dell’animatore tedesco Heinz Edelmann, che dà vita a psichedelici scenari che si rifanno alla pop-art ed al surrealismo
Parla di un paese Pepperland, che si trova in fondo all’oceano,dove regnano la musica, i colori, i fiori, l’allegria e l’amore, che viene attaccata dai Biechi Blu in realtà Paul McCartney ammise più volte che fu influenzata da quello che talvolta Ringo diceva quando Paul, John e Ringo assumevano insieme LSD e/o Marijuana il risultato insomma di un’allucinazione!

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IOCorsoComo ..molto pop!

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Arrivo ore 11:05 stazione Garibaldi, prima fermata, un must: Corso Como 10.

Forse il primo concept store italiano, qui la moda si intreccia da sempre  con il design; in questi giorni le istallazioni POP ART si alternano alle collezioni altrettanto pop della Maison Martin Margiela e di Comme des Garçons .

Direi di essere perfettamente in linea con loro visto che il mese scorso ho pubblicato su Facebook un post sulla pop art che metto subito di seguito a questo :

intorno agli anni ’70 in Italia in contrapposizione al razionalismo puro dell’international style, designer e gruppi di designer si ispirano alla Pop Art creando con ironia una serie di arredi e complementi assolutamente insoliti
I riferimenti visivi sostituiscono il funzionalismo, come del resto fanno in maggior parte degli oggetti disegnati da Studio 65 e altri gruppi in questo periodo, trasformando mobili, gioielli, accessori, e perfino l’architettura stessa in oggetti di fantasia.

PRATONE disegnata nel 1971 dal gruppo torinese Strum, è un’ insolita seduta dove più che sederci ci si “sdraia”tra i fili d’ erba, assolutamente in sintonia con la Pop Art che intorno agli anni 70 in Italia invadeva un po’ tutti i campi ( moda, arredamento…)

Pratone

CACTUS (prod Gufram) è una delle icone del design italiano che ha rivoluzionato il paesaggio domestico scardinando i confini tra ambiente interno e spazio aperto. disegnato ne ’72 (Drocco e Mello), si presenta come totem ironico, incarnando la grinta, la fantasia e lo humor del design degli anni Settanta.

CACTUS

CAPITELLO 1971 disegnata da Studio 65( fondata da Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro gruppo di studenti torinesi )è una seduta di schiuma di poliuretano autopellante modellata a forma di colonna ionica greca

Capitello

JOE (1970 ) rivestita in cuoio e montata su ruote invisibili. I designers De Pas, Durbino e Lomazzi hanno voluto esprimere la loro ammirazione per uno dei grandi miti dell’immaginario collettivo, il campione di baseball americano Joe Di Maggio. sorprendentemente ergonomica e comoda, come una mano la poltrona sia riceve che protegge.

JOE