mini spazi, brillanti soluzioni

50,40,30 persino 25 mq : una sfida all’ultimo centimetro dove un bravo interior riesce a creare un ambiente confortevole con soluzioni ad hoc estremamente funzionali .
Prendete spunto da questa serie di soluzioni, geniali a mio avviso, che possono ispirarvi ed aiutarvi se vi troverete di fronte a un progetto apparentemente impossibile ; )   

#spaceisaluxury

Un progetto di Renato Arrigo del 2011, a Taormina “space is a luxury”: il letto sale grazie ad un sistema di semplici carrucole, e libera lo spazio durante il giorno

SpaceisSpace is Luxury Taormina2011 Renato Arrigo

#atelierhouse

Atelier House di Harry Thaler 2012 in Bolzano
un appartamento / studio semplice, pulito e che profuma di legno, durante il giorno  i letti vengono chiusi in box di legno e tutto diventa minimal

Atelier-house-2 Atelier-house-10 AtelierHouse Harry Thaler2012Italy

30mq in Milano un progetto di Cristina Maschi del 2013: un ottimo recupero delle mura a mattoncini, il letto in alto su una struttura in legno di recupero che fa anche da soffitto

_MIC7079 30mq Milano 2013 Cristina Meschi 30mq 417c89f5d006a23bd2c558b4fc29a6f6

 

#ap1211

AP 1211 progetto del 2013 di Alan Chu a San Paulo , uno dei miei preferiti : 1 divano letto sotto e una camera al piano superiore +un bagno,sfruttando una altezza importante, non sembra , ma sono solo 25mq !

 

7913604c1ec21bf3eb7de8641a9966eb AP 1211 Alan Chu2013San Paulodezeen_AP-1211-by-Alan-Chu_1 dezeen_AP-1211-by-Alan-Chu_13

Stair

Parliamo un po’ di scale:
 in una casa su piu’ livelli ,che piacciano o meno, devono esserci; ecco come l’intervento di un bravo Interior designer o di un architetto possono fare la differenza  disegnando al posto di una banale scala ,che  vorreste poter mettere nell’angolo piu’ invisibile della casa, un opera d’arte , una protagonista attorno alla quale si costruisce tutto il resto.
Meglio di tante parole sono le immagini, ve ne metto una carrellata di veramente speciali (una per ogni materiale)  
Red hot stair1red hot stair2red hot stair 3
La scala sospesa rossa di Diapo:
Una scala autoportante, sicuramente ispirata dall’istallazione di Do Ho Suh alla Tate Modern di Londra, che diventa protagonista indiscussa dell’ambiente.
All’apparenza leggera come plexiglass, in realta’ e’ molto robusta essendo in acciaio ancorata al solaio : il materiale e’ acciaio perforato a laser dare l’aspetto trasparente (ma anche per alleggerire la struttura), un opera d’arte altamente funzionale.
Do Ho Suh
 
In legno massello questo Ventaglio di Paul Coudamy in un appartamento di Parigi.
Un’ affascinante scala/scultura, in cui i materiali , legno di rovere ed acciaio scuro, si sposano donando morbidezza e leggerezza a questa struttura organica che mi ricorda un po’ un albero (..ed anche un po’ la DNA di Ross Lovegrove)
Paris-Paul CoudamyRossLovegrove
 
In Ductal® quella “ galleggiante”disegnata da Zaha Hadid , nell’Acquatic Center di Londra per le olimpiadi 2012…ma guadandola mi ricorda qualcosa…. eh si’ e’ proprio lei…. devo fare una deviazione:
Nel secondo dopoguerra Carlo Scarpa si prende in carico il restauro del museo di Castelvecchio a Verona del 1300 pesantemente bombardato (gia’ restaurato in “stile medievale” nel ’24 da Antonio Avena ).Con questo restauro  Scarpa vede molto avanti : contrappone alla struttura tardo medioevale un intervento con materiali ed elementi industrial, lasciando a vista acciaio e cemento e… per tornare a noi , che ne dite di questa scala? 
Zaha Floating starcaiseCarlo Scarpa CastelvecchioVerona CarloScarpa copia Carloscarpa
 
In vetro la Gost della ditta Siller Stair ( di Merano) disegnata per un appartamento a Francoforte.
  Gli scalini sono ancorati al muro dove sono stati posizionati dei led che ne illuminano le pedate rendendola cosi’ spettacolare.
Ghost in Francoforte Gost
 
Di Cini Boeri questo progetto interessantissimo dove scala e librerie attraversano l’appartamento milanese su tre livelli.

tre-livelli_01tre-livelli_02

 
 

To Do !

La serpentine Gallery: uno tra gli eventi piu’ attesi dell’estate londinese, oltre che uno dei siti piu’ visitati dagli appassionati di architettura e design. L’iniziativa della Serpentine Gallery compie 15 anni edal 26 giugno ha aperto il nuovo padiglione, disegnato dal duo spagnolo Selgascano, una struttura poligonale, costruita con pannelli di etilene tetrafluoroetilene (ETFE), avvolti da cinghie multicolore.
Per i visitatori sara’ come vedere l’architettura attraverso semplici elementi: struttura, luce, trasparenza, ombre, leggerezza, forma, sensibilita’, cambiamento, sorpresa, colore e materiali.

h_46511_01b_730_0ff908d8-2271-4ffa-b70f-27dc45673d59b_730_548f5665-8e79-4a09-930b-ecc0d428036b

Arte musica grafica…

Yellow….Arte……beh : Heinz Edelmann!!!
avete capito?
….insomma YELLOW SUBMARINE !!!!

L’ abbinamento di immagini filmate a brani musicali ha ottenuto una diffusione mondiale a partire dagli anni 80, con la nascita di MTV, eppure se si ricerca con attenzione ci si rende conto che il “videoclip” o “promotional video” ha origini ben più vecchie… Forme più vicine al videoclip contemporaneo vengono realizzate da registi di fama dalla fine degli anni sessanta: The Beatles per fronteggiare la continua richiesta delle loro apparizioni in giro per il mondo per promuovere i nuovi singoli, realizzarono dei video, col tempo sempre piu’ particolari e fantasiosi, che venivano trasmessi dalle Tv o dai programmi televisivi. I Beatles arrivarono anche a fare diversi film come promozione, primo fra tutti il film “Yellow Submarine” diretto da George Dunning uscito nel 1968.
La trama è piuttosto strampalata, o meglio eclettica, e non rappresenta certo uno dei punti di forza della pellicola. Quello che fa invece di “Yellow submarine” un’opera meritevole quantomeno di una visione è il suo carico di invenzioni grafiche, frutto del talento dell’animatore tedesco Heinz Edelmann, che dà vita a psichedelici scenari che si rifanno alla pop-art ed al surrealismo
Parla di un paese Pepperland, che si trova in fondo all’oceano,dove regnano la musica, i colori, i fiori, l’allegria e l’amore, che viene attaccata dai Biechi Blu in realtà Paul McCartney ammise più volte che fu influenzata da quello che talvolta Ringo diceva quando Paul, John e Ringo assumevano insieme LSD e/o Marijuana il risultato insomma di un’allucinazione!

Yellow_Submarine_by_damianagalangal Yellow-Submarine-print-25-768x1024 New dreww Apple_logo_CMYK_with_path_smal yellowsubmarine070612wyell_sub_1 1359642631474021095

New dreww Apple_logo_CMYK_with_path_smal

La stampa 3D

Evoluzione della stampa 2d, la stampa 3d utilizza diverse  tecnologie per stampare, le loro differenze principali riguardano il modo in cui sono stampati gli strati.(Alcuni metodi usano materiali che si fondono o si ammorbidiscono per produrre gli strati, altri depongono materiali liquidi che sono fatti indurire con tecnologie diverse) .Si può stampare una copia di un oggetto reale (fac simile), utilizzando uno scanner 3d , oppure se ne stampa uno nuovo precedentemente  modellato in CAD (Computer Aided Design).

3D-Printer-Materials13d-Printing-by-Freedom-of-Creation-Monarch-StoolsJoris-Laarman-MX3D-3D-printed-bridge-visualisation-park-square

Non solo oggetti:

-Il Design Studio Nervous System ha creato un procedimento stampa da cui si ottengono tessuti, ecco che partendo da un modello disegnato su CAD si ottiene un abito stampato che si muove ed ondeggia come un vero tessuto.

16_3d-printing-lede-bIris-van-Herpen-Spring-Summer-20153dprint e magnetsFlames_Zaha-Hadid_United-Nude-shoes_Milan-2015_dezeen_468_1 Francis_Bitonti_Molecule_3D_printed_shoes_dezeen_468c_0 Lost-Luggage-by-Janne-Kytannen_dezeen_468_sq

-L’americana 3D SISTEMS produce stampanti per prodotti commestibili

3d-systems-printed-sugar

Insomma la stampa tridimensionale ha portato innovazione nei processi produttivi (che ancora però non capisco  se siano migliorativi o meno) , ci fa giocare permettendoci di realizzare dei piccoli oggetti modellati da noi in CAD con una stampante 3D domenstica, ma veramente interessante è quello che sta facendo nel campo medico:

OsteoidCast_2895600b

con Osteoid la sostituzione del gesso che consente una guarigione 40% più veloce dell’osso fratturato (disegnato dall’ industrial designer turco Deniz Karasahin )

e quello che farà nell’immediato futuro: la produzione di tessuti umani che potranno essere utilizzate dalle imprese farmaceutiche e cosmetiche per realizzare prove sulla tossicità di alcuni farmaci o cosmetici. L’obiettivo è meraviglioso : sostituirli alla sperimentazione animale nei test clinici !

Patricia Urquiola

Mese di maggio mese rosa.. parliamo allora di quote rosa nel mondo del design,una signora dal gusto elegante che merita un post : Patricia Urquiola .

Di origini spagnole ma di formazione italiana, si è laureata nel 1989 allieva di architetti del calibro di Achille Castiglioni e Vico Magistretti ,nel 2001 apre un proprio studio a Milano ed in poco tempo diventa “la donna più corteggiata dall’industria del design mondiale” collabora con decine di aziende (tra cui Agape, Flos, Moroso, Molteni, B&B, Kartell  solo per citarne alcune) ed alcuni suoi prodotti sono esposti nelle collezioni permanenti del MoMa di New York ed in altri musei di arte moderna.
Non elenco i moltissimi premi che ha ricevuto, preferisco mettere una carrellata di immagini di alcuni ( veramente una piccola parte)  dei suoi prodotti dove traspare la sua capacità di coniugare bellezza confort ed eleganza. 
IMG_1291IMG_1296IMG_1290IMG_1302IMG_1293IMG_1304OUT-18IMG_1305vieques-lavabo-colonna-01-hVIEQUES_VIEQUES_XSceramica MUTINAb&b

In giro per il Fuorisalone 2015

Forisalone'15

Quest’anno ahimè non mi sono immersa nella design week, mi sono dovuta accontentare di un daily, riducendo una settimana in 7ore di full immersion.

Non crediate sia stata una passeggiata, prima di tutto trovare l’essenziale da vedere ( scrematura non semplice) poi, riuscire a fare tutto quello con cura certosina pianificato. 

Alla fine però siamo riusciti (io e il mio amico ed architetto Paolo) a fare l’impossibile: zone Brera e Tortona . Come due drogati marciavamo da un istallazione all’altra in cerca di novità,ispirazioni, emozioni, allo scadere della sesta ora però la marcia serrata si era trasformata in una scomposta e claudicante camminata disperata accompagnata da un sommesso lamento di “ohi ..ahi …i piedi…il ginocchio…” ma con promessa solenne stipulata con il sangue :”prossimo anno si ritorna al vecchio sistema dei 4 giorni!!!” 

Non posso dire di essere stata al salone quest’anno (anche perché Rho non l’ho vista neppure con il binocolo) ma meglio di nulla una assaggio di questa magica atmosfera lo abbiamo avuto, ed un assaggio lo offro anche a voi con questi scatti rubati per le strade dei design districts 

 few shotsProcessed with Moldiv

7 second of rest

IOCorsoComo ..molto pop!

Processed with Moldiv

Arrivo ore 11:05 stazione Garibaldi, prima fermata, un must: Corso Como 10.

Forse il primo concept store italiano, qui la moda si intreccia da sempre  con il design; in questi giorni le istallazioni POP ART si alternano alle collezioni altrettanto pop della Maison Martin Margiela e di Comme des Garçons .

Direi di essere perfettamente in linea con loro visto che il mese scorso ho pubblicato su Facebook un post sulla pop art che metto subito di seguito a questo :

intorno agli anni ’70 in Italia in contrapposizione al razionalismo puro dell’international style, designer e gruppi di designer si ispirano alla Pop Art creando con ironia una serie di arredi e complementi assolutamente insoliti
I riferimenti visivi sostituiscono il funzionalismo, come del resto fanno in maggior parte degli oggetti disegnati da Studio 65 e altri gruppi in questo periodo, trasformando mobili, gioielli, accessori, e perfino l’architettura stessa in oggetti di fantasia.

PRATONE disegnata nel 1971 dal gruppo torinese Strum, è un’ insolita seduta dove più che sederci ci si “sdraia”tra i fili d’ erba, assolutamente in sintonia con la Pop Art che intorno agli anni 70 in Italia invadeva un po’ tutti i campi ( moda, arredamento…)

Pratone

CACTUS (prod Gufram) è una delle icone del design italiano che ha rivoluzionato il paesaggio domestico scardinando i confini tra ambiente interno e spazio aperto. disegnato ne ’72 (Drocco e Mello), si presenta come totem ironico, incarnando la grinta, la fantasia e lo humor del design degli anni Settanta.

CACTUS

CAPITELLO 1971 disegnata da Studio 65( fondata da Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro gruppo di studenti torinesi )è una seduta di schiuma di poliuretano autopellante modellata a forma di colonna ionica greca

Capitello

JOE (1970 ) rivestita in cuoio e montata su ruote invisibili. I designers De Pas, Durbino e Lomazzi hanno voluto esprimere la loro ammirazione per uno dei grandi miti dell’immaginario collettivo, il campione di baseball americano Joe Di Maggio. sorprendentemente ergonomica e comoda, come una mano la poltrona sia riceve che protegge.

JOE

 

Street ART

Street-Art-by-Eduardo-Kobra-in-Borås-Sweden-2Nasce intorno al 2000 (discende direttamente dalla Pop art e dal graffitisimo) quando si assiste ad un abbandono del writing e alla nascita di un qualcosa di completamente diverso,con lo spray nascono vere e proprie decorazioni. Un artista da evidenziare è l’ inglese Bansky che con la sua street art comunica tematiche sociali come la libertà di espressione,il pacifismo, l’antiproibizionismo, la brutalità della repressione poliziesca…Bansky1

Rimango sempre affascinata da come questi artisti trasformino un triste muro girigio in un opera che ti lascia a bocca aperta, una squallida crepa nel muro e voilà diventa…beh insomma date un occhio a queste immagini 

Pavel-PuhovPavel-Puhov

Bansky1karma-street-artmentalgassiwith leavesstreet_art_91street_art_3d