Maison & OBJECT

Perché Maison & Object? 

Quest’anno per tenere il passo con l’evoluzione delle tendenze dei consumatori il salone si è espresso in tre sezioni principali:

MAISON che è decorazione di interni 

OBJET che è il concetto , il dettaglio

INFLUENZE che comprendono lusso, design e architettura (pad 8)

Quest’anno si da anche una grande importanza al tessile,i tessuti infatti si trovano in tutti e 5 i primi padiglioni, ho trovato una forte presenza del velluto che può sembrare un tessuto invernale, ma in realtà è di cotone e quindi fresco !

Come ogni fiera appena entrata nel padiglione mi prometto di affrontarlo con criterio : “ parto dall’estremità e mi faccio una serpentina con precisione matematica ! ” poi come sempre avviene l’inevitabile : dopo alcune decine di minuti e pochi corridoi percorsi vedo uno stand “più in là” che devo assolutamente vedere ORA , entro da una parte , esco dall’altra …..et voilà, viva il caos !

4 giorni di meraviglie, profumi, artigiani , artisti, emozioni tattili .. ma anche di marcia serrata e pranzi fatti di baguette trangugiate senza ritegno tra uno stand e l’altro .

Parigi l’ho vissuta poco, una mezza giornata alla fondazione Luis Vuitton per una splendida mostra di pittura del ‘900 ed un bellissimo concept store in rue de Picardie , Empreintes, su 3 livelli di puro artigianato nel cuore del Haut Marais, pezzi unici di ceramiche, mobili e gioielli che mi hanno lasciato a bocca aperta.

Parigi era anche fredda: i -7 gradi che ci accoglievano fuori non facilitavano le passeggiate del dopo cena lungo la Senna! 

e ora basta chiacchiere, ma immagini 😉

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Aesop ed il design

Voglio parlarvi di un azienda che , nata a Melbourne è cresciuta ed ha conquistato tutto il mondo con i suoi prodotti . Fin qui nulla di diverso da molte altre, ma la Aesop ha fatto di più:
Ogni volta che ha aperto uno store lo ha fatto coinvolgendo designers (spesso locali ) che riuscissero a rispettare la storia di quella città , ricercando materiali tipici e legandosi alla cultura locale. 
Uno store Aesop si inserisce delicatamente nel tessuto della strada valorizzando ciò che già esiste e non imponendosi con una presenza discordante, come spesso vediamo con gli stores dei grandi marchi dove in qualsiasi città del mondo tu vada trovi sempre gli stessi arredi e le stesse identiche finiture.

A Milano nel 2015 apre il secondo store, quello in Corso Magenta e lo fa Milano Store IIMilano Store II

collaborando con   lo studio di design milanese DIMORESTUDIO

In Germania sia ad Amburgo (Vincent Van Duysen Architects -2014) che Francoforte ( Philipp Mainzer-2015) si respira  un atmosfera sofisticata , classica ed elegante .

Amburgo-Germania1 Amburgo-Germania2 Amburgo-Germania3 Francoforte-Germania1 francoforte-Germania2

Tra miei preferiti sia per la particolarità che per l’intreccio con la cultura del paese è Oslo / Norway / 2014
Snøhetta

Oslo-Norvegia1 Oslo-Norvegia2 Oslo-Norvegia3

ma anche in Stockholm / Sweden / 2014
In Praise of Shadows, il primo aperto nel nord Europa

Stoccolma-Svezia Stoccolma-Svezia1 Stoccolma-Svezia2

Impeccabili quelli in Giappone:

Kameoka-Giappone1 Kameoka-Giappone2 Kameoka-Giappone3

Soprattutto quello nell’antica Kyoto

Kyoto-Giappone Kyoto-Giappone1

Aesop-store-by-Cigue-London-13Impeccabilmente tradizionale a Londra

 

 

The Great Exhibition

CristalPalace1

La prima esposizione universale è stata a Londra nel 1851 con la Great Exhibition.

C’erano già state esposizioni (la prima tra tutte Parigi nel 1798) ma questa fu la prima Universale, viene chiamato a partecipare tutto il mondo, furono circa 14mila tra espositori, compratori e chi voleva capire e conoscere le nuove tecniche industriali.
Fu costruita una struttura per l’occasione: il Cristal Palace .
Una struttura in vetro e metallo che assomigliava ad una grande serra, disegnata da Paxton che era infatti il realizzatore di serre per la regina Vittoria. Struttura neoclassica per la presenza di archi, ma per la trasparenza e la standardizzazione dei moduli è estremamente innovativa. E’ il primo prefabbricato della storia dell’architettura!
Purtroppo del Cristal palace abbiamo solo disegni e rarissime foto poiché durante la seconda gurerra mondiale fu smontato perché troppo visibile ai bombardieri e il metallo fu fuso per costruire armi.

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un allestimento vintage

Una nuova sfida:

un nuovo allestimento per la BIMITEX, quest’anno il tema sono gli anni ’80, e poi c’è un video , il video di Tread girato con ironia e professionalità ed il nuovo sito www.bimitex.it .

Tutto parte dal video e l’idea dell’allestimento nasce, cresce e si definisce talmente fluido che quando lo disegniamo capiamo che solo così poteva essere.

Così scoviamo sedie da cinema vintage, pellicole e “pizze”, locandine dei cult che si mescolano con quella di Tread , un carretto dei popcorn, tende rosse, ciack, cordoni, red carpet e persino le stelle per il Walk of Fame.

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Al piano di sopra la mostra, i tessuti sugli stand disegnati per Bimitex lo scorso anno, abbiamo utilizzato il plexiglas perché solo i tessuti fossero protagonisti illuminati dalle trasparenze , quasi sospesi

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In giro per il Fuorisalone 2015

Forisalone'15

Quest’anno ahimè non mi sono immersa nella design week, mi sono dovuta accontentare di un daily, riducendo una settimana in 7ore di full immersion.

Non crediate sia stata una passeggiata, prima di tutto trovare l’essenziale da vedere ( scrematura non semplice) poi, riuscire a fare tutto quello con cura certosina pianificato. 

Alla fine però siamo riusciti (io e il mio amico ed architetto Paolo) a fare l’impossibile: zone Brera e Tortona . Come due drogati marciavamo da un istallazione all’altra in cerca di novità,ispirazioni, emozioni, allo scadere della sesta ora però la marcia serrata si era trasformata in una scomposta e claudicante camminata disperata accompagnata da un sommesso lamento di “ohi ..ahi …i piedi…il ginocchio…” ma con promessa solenne stipulata con il sangue :”prossimo anno si ritorna al vecchio sistema dei 4 giorni!!!” 

Non posso dire di essere stata al salone quest’anno (anche perché Rho non l’ho vista neppure con il binocolo) ma meglio di nulla una assaggio di questa magica atmosfera lo abbiamo avuto, ed un assaggio lo offro anche a voi con questi scatti rubati per le strade dei design districts 

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7 second of rest

IOCorsoComo ..molto pop!

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Arrivo ore 11:05 stazione Garibaldi, prima fermata, un must: Corso Como 10.

Forse il primo concept store italiano, qui la moda si intreccia da sempre  con il design; in questi giorni le istallazioni POP ART si alternano alle collezioni altrettanto pop della Maison Martin Margiela e di Comme des Garçons .

Direi di essere perfettamente in linea con loro visto che il mese scorso ho pubblicato su Facebook un post sulla pop art che metto subito di seguito a questo :

intorno agli anni ’70 in Italia in contrapposizione al razionalismo puro dell’international style, designer e gruppi di designer si ispirano alla Pop Art creando con ironia una serie di arredi e complementi assolutamente insoliti
I riferimenti visivi sostituiscono il funzionalismo, come del resto fanno in maggior parte degli oggetti disegnati da Studio 65 e altri gruppi in questo periodo, trasformando mobili, gioielli, accessori, e perfino l’architettura stessa in oggetti di fantasia.

PRATONE disegnata nel 1971 dal gruppo torinese Strum, è un’ insolita seduta dove più che sederci ci si “sdraia”tra i fili d’ erba, assolutamente in sintonia con la Pop Art che intorno agli anni 70 in Italia invadeva un po’ tutti i campi ( moda, arredamento…)

Pratone

CACTUS (prod Gufram) è una delle icone del design italiano che ha rivoluzionato il paesaggio domestico scardinando i confini tra ambiente interno e spazio aperto. disegnato ne ’72 (Drocco e Mello), si presenta come totem ironico, incarnando la grinta, la fantasia e lo humor del design degli anni Settanta.

CACTUS

CAPITELLO 1971 disegnata da Studio 65( fondata da Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro gruppo di studenti torinesi )è una seduta di schiuma di poliuretano autopellante modellata a forma di colonna ionica greca

Capitello

JOE (1970 ) rivestita in cuoio e montata su ruote invisibili. I designers De Pas, Durbino e Lomazzi hanno voluto esprimere la loro ammirazione per uno dei grandi miti dell’immaginario collettivo, il campione di baseball americano Joe Di Maggio. sorprendentemente ergonomica e comoda, come una mano la poltrona sia riceve che protegge.

JOE

 

Street ART

Street-Art-by-Eduardo-Kobra-in-Borås-Sweden-2Nasce intorno al 2000 (discende direttamente dalla Pop art e dal graffitisimo) quando si assiste ad un abbandono del writing e alla nascita di un qualcosa di completamente diverso,con lo spray nascono vere e proprie decorazioni. Un artista da evidenziare è l’ inglese Bansky che con la sua street art comunica tematiche sociali come la libertà di espressione,il pacifismo, l’antiproibizionismo, la brutalità della repressione poliziesca…Bansky1

Rimango sempre affascinata da come questi artisti trasformino un triste muro girigio in un opera che ti lascia a bocca aperta, una squallida crepa nel muro e voilà diventa…beh insomma date un occhio a queste immagini 

Pavel-PuhovPavel-Puhov

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