Stair

Parliamo un po’ di scale:
 in una casa su piu’ livelli ,che piacciano o meno, devono esserci; ecco come l’intervento di un bravo Interior designer o di un architetto possono fare la differenza  disegnando al posto di una banale scala ,che  vorreste poter mettere nell’angolo piu’ invisibile della casa, un opera d’arte , una protagonista attorno alla quale si costruisce tutto il resto.
Meglio di tante parole sono le immagini, ve ne metto una carrellata di veramente speciali (una per ogni materiale)  
Red hot stair1red hot stair2red hot stair 3
La scala sospesa rossa di Diapo:
Una scala autoportante, sicuramente ispirata dall’istallazione di Do Ho Suh alla Tate Modern di Londra, che diventa protagonista indiscussa dell’ambiente.
All’apparenza leggera come plexiglass, in realta’ e’ molto robusta essendo in acciaio ancorata al solaio : il materiale e’ acciaio perforato a laser dare l’aspetto trasparente (ma anche per alleggerire la struttura), un opera d’arte altamente funzionale.
Do Ho Suh
 
In legno massello questo Ventaglio di Paul Coudamy in un appartamento di Parigi.
Un’ affascinante scala/scultura, in cui i materiali , legno di rovere ed acciaio scuro, si sposano donando morbidezza e leggerezza a questa struttura organica che mi ricorda un po’ un albero (..ed anche un po’ la DNA di Ross Lovegrove)
Paris-Paul CoudamyRossLovegrove
 
In Ductal® quella “ galleggiante”disegnata da Zaha Hadid , nell’Acquatic Center di Londra per le olimpiadi 2012…ma guadandola mi ricorda qualcosa…. eh si’ e’ proprio lei…. devo fare una deviazione:
Nel secondo dopoguerra Carlo Scarpa si prende in carico il restauro del museo di Castelvecchio a Verona del 1300 pesantemente bombardato (gia’ restaurato in “stile medievale” nel ’24 da Antonio Avena ).Con questo restauro  Scarpa vede molto avanti : contrappone alla struttura tardo medioevale un intervento con materiali ed elementi industrial, lasciando a vista acciaio e cemento e… per tornare a noi , che ne dite di questa scala? 
Zaha Floating starcaiseCarlo Scarpa CastelvecchioVerona CarloScarpa copia Carloscarpa
 
In vetro la Gost della ditta Siller Stair ( di Merano) disegnata per un appartamento a Francoforte.
  Gli scalini sono ancorati al muro dove sono stati posizionati dei led che ne illuminano le pedate rendendola cosi’ spettacolare.
Ghost in Francoforte Gost
 
Di Cini Boeri questo progetto interessantissimo dove scala e librerie attraversano l’appartamento milanese su tre livelli.

tre-livelli_01tre-livelli_02

 
 

Arte musica grafica…

Yellow….Arte……beh : Heinz Edelmann!!!
avete capito?
….insomma YELLOW SUBMARINE !!!!

L’ abbinamento di immagini filmate a brani musicali ha ottenuto una diffusione mondiale a partire dagli anni 80, con la nascita di MTV, eppure se si ricerca con attenzione ci si rende conto che il “videoclip” o “promotional video” ha origini ben più vecchie… Forme più vicine al videoclip contemporaneo vengono realizzate da registi di fama dalla fine degli anni sessanta: The Beatles per fronteggiare la continua richiesta delle loro apparizioni in giro per il mondo per promuovere i nuovi singoli, realizzarono dei video, col tempo sempre piu’ particolari e fantasiosi, che venivano trasmessi dalle Tv o dai programmi televisivi. I Beatles arrivarono anche a fare diversi film come promozione, primo fra tutti il film “Yellow Submarine” diretto da George Dunning uscito nel 1968.
La trama è piuttosto strampalata, o meglio eclettica, e non rappresenta certo uno dei punti di forza della pellicola. Quello che fa invece di “Yellow submarine” un’opera meritevole quantomeno di una visione è il suo carico di invenzioni grafiche, frutto del talento dell’animatore tedesco Heinz Edelmann, che dà vita a psichedelici scenari che si rifanno alla pop-art ed al surrealismo
Parla di un paese Pepperland, che si trova in fondo all’oceano,dove regnano la musica, i colori, i fiori, l’allegria e l’amore, che viene attaccata dai Biechi Blu in realtà Paul McCartney ammise più volte che fu influenzata da quello che talvolta Ringo diceva quando Paul, John e Ringo assumevano insieme LSD e/o Marijuana il risultato insomma di un’allucinazione!

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La stampa 3D

Evoluzione della stampa 2d, la stampa 3d utilizza diverse  tecnologie per stampare, le loro differenze principali riguardano il modo in cui sono stampati gli strati.(Alcuni metodi usano materiali che si fondono o si ammorbidiscono per produrre gli strati, altri depongono materiali liquidi che sono fatti indurire con tecnologie diverse) .Si può stampare una copia di un oggetto reale (fac simile), utilizzando uno scanner 3d , oppure se ne stampa uno nuovo precedentemente  modellato in CAD (Computer Aided Design).

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Non solo oggetti:

-Il Design Studio Nervous System ha creato un procedimento stampa da cui si ottengono tessuti, ecco che partendo da un modello disegnato su CAD si ottiene un abito stampato che si muove ed ondeggia come un vero tessuto.

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-L’americana 3D SISTEMS produce stampanti per prodotti commestibili

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Insomma la stampa tridimensionale ha portato innovazione nei processi produttivi (che ancora però non capisco  se siano migliorativi o meno) , ci fa giocare permettendoci di realizzare dei piccoli oggetti modellati da noi in CAD con una stampante 3D domenstica, ma veramente interessante è quello che sta facendo nel campo medico:

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con Osteoid la sostituzione del gesso che consente una guarigione 40% più veloce dell’osso fratturato (disegnato dall’ industrial designer turco Deniz Karasahin )

e quello che farà nell’immediato futuro: la produzione di tessuti umani che potranno essere utilizzate dalle imprese farmaceutiche e cosmetiche per realizzare prove sulla tossicità di alcuni farmaci o cosmetici. L’obiettivo è meraviglioso : sostituirli alla sperimentazione animale nei test clinici !

Patricia Urquiola

Mese di maggio mese rosa.. parliamo allora di quote rosa nel mondo del design,una signora dal gusto elegante che merita un post : Patricia Urquiola .

Di origini spagnole ma di formazione italiana, si è laureata nel 1989 allieva di architetti del calibro di Achille Castiglioni e Vico Magistretti ,nel 2001 apre un proprio studio a Milano ed in poco tempo diventa “la donna più corteggiata dall’industria del design mondiale” collabora con decine di aziende (tra cui Agape, Flos, Moroso, Molteni, B&B, Kartell  solo per citarne alcune) ed alcuni suoi prodotti sono esposti nelle collezioni permanenti del MoMa di New York ed in altri musei di arte moderna.
Non elenco i moltissimi premi che ha ricevuto, preferisco mettere una carrellata di immagini di alcuni ( veramente una piccola parte)  dei suoi prodotti dove traspare la sua capacità di coniugare bellezza confort ed eleganza. 
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In giro per il Fuorisalone 2015

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Quest’anno ahimè non mi sono immersa nella design week, mi sono dovuta accontentare di un daily, riducendo una settimana in 7ore di full immersion.

Non crediate sia stata una passeggiata, prima di tutto trovare l’essenziale da vedere ( scrematura non semplice) poi, riuscire a fare tutto quello con cura certosina pianificato. 

Alla fine però siamo riusciti (io e il mio amico ed architetto Paolo) a fare l’impossibile: zone Brera e Tortona . Come due drogati marciavamo da un istallazione all’altra in cerca di novità,ispirazioni, emozioni, allo scadere della sesta ora però la marcia serrata si era trasformata in una scomposta e claudicante camminata disperata accompagnata da un sommesso lamento di “ohi ..ahi …i piedi…il ginocchio…” ma con promessa solenne stipulata con il sangue :”prossimo anno si ritorna al vecchio sistema dei 4 giorni!!!” 

Non posso dire di essere stata al salone quest’anno (anche perché Rho non l’ho vista neppure con il binocolo) ma meglio di nulla una assaggio di questa magica atmosfera lo abbiamo avuto, ed un assaggio lo offro anche a voi con questi scatti rubati per le strade dei design districts 

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7 second of rest

Street ART

Street-Art-by-Eduardo-Kobra-in-Borås-Sweden-2Nasce intorno al 2000 (discende direttamente dalla Pop art e dal graffitisimo) quando si assiste ad un abbandono del writing e alla nascita di un qualcosa di completamente diverso,con lo spray nascono vere e proprie decorazioni. Un artista da evidenziare è l’ inglese Bansky che con la sua street art comunica tematiche sociali come la libertà di espressione,il pacifismo, l’antiproibizionismo, la brutalità della repressione poliziesca…Bansky1

Rimango sempre affascinata da come questi artisti trasformino un triste muro girigio in un opera che ti lascia a bocca aperta, una squallida crepa nel muro e voilà diventa…beh insomma date un occhio a queste immagini 

Pavel-PuhovPavel-Puhov

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